Caro amico, queste mie parole non sono dirette alle tue orecchie ma alla tua coscienza perché, che tu lo creda o no, essa continuerà a vivere anche dopo la tua parentesi terrena. Perciò, io ti chiedo: se fosse capitato a tuo padre, tua madre, un tuo fratello o a una persona cara ciò che si è verificato ai poveri e agli anziani del Nosocomio Dentale, che sono stati scacciati e privati dei loro legittimi diritti umani quali: la casa, il cibo, le cure mediche e tutti gli altri diritti umani necessari per il bene della vita, rimarresti indifferente di fronte ad una simile ingiustizia morale e sociale? Sono sicuro di no! E allora fa scattare nella tua coscienza la molla della solidarietà, guarda ai poveri e agli anziani scacciati del Dentale non solo con gli occhi del corpo, ma nel modo insegnatoci da Cristo, con gli occhi del cuore: Egli ritiene fatto, o non fatto, a sé ogni opera di solidarietà indirizzata ai poveri e agli indifesi: “avevo fame e mi avete dato da mangiare”, oppure, “avevo fame e non mi avete dato da mangiare”. Perciò, vinci l’indifferenza, partecipa alla marcia pacifica di protesta per invocare “Giustizia”, ossia, per chiedere che il Nosocomio Dentale, sia restituito ai legittimi proprietari perché il marchese Leopoldo Dentale quando redisse il testamento, lo destinò esclusivamente ai poveri e agli anziani bisognosi per cui, da una prospettiva morale e, di conseguenza, sociale nessuno può, arbitrariamente, decidere una destinazione diversa da quella del testatore, perché i veri proprietari sono le persone povere ed emarginate.
16 Aprile 2017 diac. Giuseppe Cavallaro