Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.

“ Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio” (Burke)

 

Quella degli “Anziani”, fino a qualche decina di anni fa, era una categoria stimata e rispettata, mentre oggi è diventata una delle categorie sociali più emarginate e impoverite.

Ciò significa che, oggettivamente, coloro che hanno responsabilità decisionali, non si sono affatto preoccupati del loro futuro.

E un esempio di grave misconoscimento dei diritti umani degli anziani si sta verificando, proprio, nella nostra Città di S. Giorgio :  gli Amministratori del “Nosocomio Dentale” hanno deciso di chiuderlo e di conseguenza, privare centinaia di bisognosi anziani dei loro diritti fondamentali, ossia, di un alloggio, del cibo, di cure mediche ecc.

In tal modo, la responsabilità di una cattiva gestione dell’Istituto con il conseguente indebitamento che ne ha prodotto la chiusura, la si scarica totalmente sulle spalle di persone anziane senza alcuna colpa e  già duramente provate dalla vita.

Ma ciò che più ferisce e addolora le coscienze è che, da una prospettiva morale, i legittimi proprietari del “Nosocomio Dentale” sono proprio gli anziani, infatti, l’Atto Testamentario sancisce che la “destinazione” dell’Istituto è quella di ospitare le persone anziane indigenti, per cui coloro che hanno ricevuto dal testatore il compito di amministrare, non solo hanno usurpato un diritto che appartiene ai proprietari, ossia agli anziani bisognosi, ma li hanno messi alla porta e privati dei loro diritti fondamentali. Questi amministratori però, forse non lo sanno o l’hanno dimenticato: verrà un giorno in cui, proprio, per la loro qualifica di amministratori, dovranno dar conto al “Giudice” della loro amministrazione (Lc 16,2) e faranno bene ad essere convincenti perché, a tutti è noto, che il “Giudice” tiene in grande considerazione le persone appartenenti alle categorie sociali più povere ed emarginate (Mt 25, 31-46). Tuttavia, si verificano tante vicende umane travagliate e ostili per le categorie sociali più umili e bisognose perché troppe persone restano indifferenti quando si tratta dei problemi degli altri, e così non fanno sentire la loro voce, mentre il Vangelo ammonisce: “chi crede di stare in piedi guardi di non cadere” (1Cor 10,12), ossia, nessuno deve presumere di essere al sicuro dai rovesci di fortuna. In realtà questa sorta di apatia morale, culturale e sociale è una delle cause che più incoraggia l’egoismo e l’ingiustizia, perciò, meglio sarebbe chiamarlo peccato di omissione.

 

1Maggio 2015                                                                Il Presidente dell’Associazione

diac. Giuseppe Cavallaro

 

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