Il Nosocomio Dentale è segno certo della carità che Cristo esercita nella storia umana attraverso persone buone e generose che si lasciano da Lui guidare, appunto, come il Marchese Dentale che donò tutte le sue sostanze per istituire il Nosocomio Dentale, al fine di accogliere e assistere gli anziani più poveri ed emarginati. Pertanto, chiudere il Dentale equivale non solo a privare gli anziani poveri ed emarginati dei loro diritti umani, ma eliminare da questo mondo arido un segno inconfutabile dell’amore di Cristo per i poveri.

Bisogna ammettere che è reale il disinteresse manifestato dall’Amministrazione del Nosocomio Dentale, sia nei confronti della petizione di mille firme inviata al Card. pro tempore di Napoli a febbraio 2014 dall’Associazione “La Vita” a nome dei cittadini sangiorgesi per chiedere la riapertura e la restituzione del “Nosocomio Dentale” agli anziani poveri come sancisce la destinazione dell’atto di donazione che a suo tempo il Marchese Dentale affidò al Card. pro tempore di Napoli, sia per le diverse manifestazioni pacifiche di proteste messe in atto per sollecitarne la riapertura, l’ultima ha avuto luogo il 9 Aprile 2018. Inoltre, senza voler esprimere alcun giudizio, ma semplicemente prendere atto della realtà, va altresì rilevato che anche i sacerdoti di San Giorgio, a cui è stato espressamente e pubblicamente richiesto il loro aiuto dall’Associazione “La Vita” e dai cittadini sangiorgesi, hanno preso le distanze dall’iniziativa, benché il problema del Dentale sia di natura morale, prima ancora che politico-sociale e quindi, assolutamente pertinente con il loro ministero sacerdotale.                                                                                                                               Infatti, con la chiusura del Nosocomio Dentale si è commessa una vera e propria ingiustizia morale a danno degli anziani poveri e bisognosi.  Per il Vangelo, il male fatto a persone povere e indifese è considerato da Gesù come fatto a Lui medesimo (Mt 25,31-46), per cui non ci è dato di rimanere neutrali.                                                                                                                                               Pertanto l’Associazione “La Vita”, e i cittadini firmatari della petizione, prendendo atto del disinteresse di quanti, volendo, ne potrebbero favorire la riapertura, si trova ad un bivio: o abbandonare l’iniziativa di protesta pacifica a difesa degli anziani poveri del Dentale e mettere, però, anche in conto il conseguente rimprovero che ci verrebbe rivolto da Gesù: ogni volta che non avete aiutato i miei fratelli bisognosi, non avete aiutato me ( Mt 25,45), oppure, restando sempre nell’alveo della Chiesa e della morale evangelica, chiedere aiuto alla Chiesa di Roma, magari con una ulteriore raccolta di firme o esponendo nell’emiciclo vaticano qualche striscione che sintetizza il problema degli anziani poveri espulsi dall’amministrazione del Dentale. E’ evidente che la seconda via è più impegnativa, ma favorisce le opportunità per dare modo alla Divina Provvidenza di intervenire e ripristinare la giustizia.

 

31 Maggio 2018                                                                     Il Presidente dell’ Associazione “La Vita”

diacono Giuseppe Cavallaro

 

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