Il giorno 6 febbraio 2011, “Giornata Nazionale della Vita”, l’ Associazione di volontariato “LA VITA” ha manifestato il suo dissenso nei confronti, non della Chiesa, ma di un articolo del suo Catechismo, che inquina, non poco, la sua dottrina morale e disorienta le coscienze umane nei confronti del diritto alla vita : “L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude… il ricorso alla pena di morte” (Cat. n° 2267). La Chiesa, quindi, contrariamente a quanto pensano la stragrande maggioranza dei fedeli e, non solo, considera, in linea di principio, moralmente ammissibile la pena di morte. A che serve dunque, rivolgere appelli per la sua abolizione e pubbliche richieste di sospendere alcune esecuzioni capitali, se poi “il principio di liceità morale della pena di morte”, che induce universalmente le coscienze umane a giustificarla e praticarla, continua ad essere parte integrante della sua dottrina e della sua Tradizione ? E questo, benché tale principio sia, assolutamente, contrario, non solo alla Legge di Dio : “Non uccidere”, ma anche alla “Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo” (art. 3) e alla “Costituzione Italiana” (art. 27).
