L’Associazione di Volontariato “LA VITA” è stata istituita il 20-11-2010 e iscritta all’Albo delle Libere Associazioni e delle Organizzazioni di Volontariato, come da Regolamento, approvato con delibera di C.C. n 155/08, nella Sezione Sociale, con sede legale in S. Giorgio a Cremano (NA) alla via Gramsci Cappella dell’Immacolata n. 33.
Essa è stata istituita per difendere, con metodi non violenti, i diritti fondamentali di tutti coloro che ne vengono privati, infatti, al di là delle tante proclamazioni autorevoli e l’incessante impegno dei movimenti pacifisti, i diritti umani, soprattutto quello alla vita, continuano ad essere troppo spesso negati, snaturati e violati.
L’occasione che ha favorito l’istituzione dell’Associazione è stata fornita dal comportamento contraddittorio della Chiesa, proprio in merito al più importante dei diritti umani : quello alla vita. Essa, che da sempre si è posta in prima linea per la difesa dei diritti umani, nel contempo, ha utilizzato copiosamente lo strumento “legale” della pena di morte. E se, con l’avvento dell’Unità d’Italia, vi ha dovuto rinunciare “materialmente”, non vi ha, tuttavia, rinunciato “moralmente”, infatti, continua ad insegnare che la pena di morte è, in linea di principio, moralmente legittima (catechismo Art. 2267), inducendo le coscienze umane ad approvarla e favorirla.
L’Associazione, quindi, ispirandosi alla Legge divina “Non uccidere”, si impegna, affinché, “il diritto alla vita” venga considerato, culturalmente e moralmente, non più di valore relativo, come tuttora lo considera la Chiesa (Ev. vitae n° 57), ma di “Valore assoluto” perché ogni persona che viene al mondo è titolare esclusiva di questo diritto sacro e inviolabile, infatti, Dio, non solo, ha comandato di “Non uccidere”( Es 20,13; Mt 19,18), ma di “Non uccidere” Caino (Gn 4,15).
L’Associazione, inoltre, si impegna a tutelare “La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” e diffondere il suo proclama : “come ideale da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione”.